Descrizione

Partenza da Genova alle ore 08.00 per Chiusa di Pesio. Percorreremo il Sentiero Naturalistico: Certosa di Pesio (843 m) - Casotto di Sorveglianza (914 m) - Recinto faunistico delle Canavere (1065 m) - Rifugio Pian delle Gorre (1032 m)

Una rilassante passeggiata alla scoperta della natura della Valle Pesio: un sentiero illustrato da numerosi pannelli, conduce dalla Certosa di Santa Maria fino al Rifugio Pian delle Gorre, situato ai margini dell’omonima amena radura. Con una breve deviazione, durante il percorso, si raggiunge anche il Recinto faunistico delle Canavere, nel quale sono ospitati alcuni esemplari di cervi. Una volta era presente un’area utilizzata per l’acclimatamento dei caprioli durante il programma di reintroduzione. Nel Parco naturale Alta Valle Pesio e Tanaro (allora si chiamava così), la reintroduzione del capriolo è iniziata nel 1985, ed è proseguita per tre anni. Adattatosi ottimamente, il capriolo ha presto colonizzato anche la Valle Ellero ad est e la Valle Vermenagna a ovest, fermato nella sua espansione verso sud solo dalle pareti rocciose del Massiccio del Marguareis. I censimenti effettuati indicano una presenza di 150 capi nel 1991, un picco di oltre 400 nel 1995 e una discesa costante fino ai 170/180 capi del 2000, discesa probabilmente dovuta al ritorno ed alle conseguenti predazioni del lupo. Pranzo in rifugio a Pian delle Gorre. Il toponimo Pian delle Gorre potrebbe far riferimento alla presenza, nella radura, di piante di salice: gura (o gora) è infatti il nome dialettale di queste piante. In uno studio linguistico, Sirianni evidenzia che ’gorre’ o anche ’gorín’ è un termine che si riferisce specificatamente ai suoi lunghi rami flessibili utilizzati per intessere canestri e ceste. Nel pomeriggio rientreremo a piedi alla Certosa di Pesio e visita. Fondata nel 1173, la Certosa di Santa Maria, meglio nota come Certosa di Pesio, fu la terza costruita in Italia. In origine assai modesta, si è ingrandita nel corso degli anni, subendo gli ampliamenti maggiori tra il XVI e XVII secolo. La certosa, che conobbe periodi di alterne fortune, subì un colpo definitivo nel 1802 con la soppressione degli ordini monastici da parte di Napoleone, quando venne spogliata di gran parte dei suoi beni e possedimenti. Negli anni successivi, i molti passaggi di mano videro la certosa trasformarsi anche in stabilimento idroterapico, fino a che, nel 1934, i Padri Missionari della Consolata ne iniziarono a curare la rinascita. Rientro a Genova con arrivo previsto in serata.

Dati tecnici:

Dislivello 300 metri

Distanza 7 km

abbigliamento richiesto: scarpe con suola scolpita o da trekking, borraccia d’acqua almeno 1 litro, snack, giacca impermeabile antivento, cappello o bandana in caso di necessità.

APPROFONDIMENTO

Il capriolo (Capreolus capreolus), schivo ungulato diffuso prevalentemente a quote comprese tra gli 800 e i 1600m, frequenta aree boscate ricche di sottobosco ed inframezzate da prati o pascoli. I maschi hanno un peso medio di circa 30kg, le femmine di circa 25kg; l’altezza al garrese varia tra i 60 e gli 80cm. Il mantello è rossiccio in estate e grigio-bruno in inverno. I maschi formano il palco nel periodo invernale/primaverile e lo perdono in autunno. Erbivoro, predilige consumare vegetali poveri in fibre come foglie e germogli causando, ove la sua presenza è massiccia, danni al rinnovamento spontaneo del bosco. Il capriolo ha un comportamento territoriale: nel periodo degli amori il maschio difende il proprio territorio da altri maschi, mentre la femmina adotta analogo comportamento nel periodo precedente e seguente il parto. Solo in inverno è possibile osservare piccoli gruppi di caprioli spostarsi assieme.

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